Obiettivo dichiarato delle tre realtà è quello di costituire un unico polo portuale che avvalendosi delle condizioni di vantaggio fiscale di cui godono le aree Zes e possa rappresentare, a livello europeo nell’area del Mediterraneo, una valida e concorrenziale alternativa agli altri competitors internazionali, soprattutto spagnoli e maltesi. Un sistema che guardi non solo al mare, ma che sia in grado di offrire condizioni di rilancio e sviluppo alle piccole e medie imprese presenti nelle aree dei centri interessati ed in quelle delle realtà limitrofe, al variegato mondo dell’artigianato locale di cui Santo Stefano di Camastra e le sue ceramiche rappresentano una nota di eccellenza; una sinergia in grado anche e soprattutto di valorizzare i tesori monumentali e paesaggistici dei Nebrodi e con essi le tante eccellenze agro- alimentari. Un progetto ambizioso ma realistico, nella cui stesura e realizzazione è intenzione dei sindaci coinvolgere tutte le forze sociali e produttive presenti sul territorio, unitamente agli stakeholder rappresentativi di interessi diffusi e variegati. I rappresentanti delle tre amministrazioni comunali hanno già avviato, nei giorni scorsi, contatti con il mondo accademico messinese per far sì che lo stesso collabori e supporti l’iniziativa, a partire dalla richiesta di riperimetrazione di Area Zes che congiuntamente i tre sindaci si apprestano ad inoltrare al Governo Regionale affinché lo stesso la possa, in maniera condivisa e convinta, candidare l’iniziativa promossa nell’ambito dell’annunciata costituzione di nuove aree Zes da parte del titolare del dicastero per il Sud, ministro Provenzano. La prossima settimana Ingrillì, Mancuso e Re hanno già in programma un incontro operativo con un noto economista e docente universitario messinese, per iniziare a focalizzare contenuti e termini della richiesta da avanzare.