Ad oggi, il Governo Centrale è intervenuto anticipando l’erogazione del fondo di solidarietà ai Comuni ritenuti nel 2012 bisognosi, ma non ha supportato in alcun modo quelli che, come Capo d’Orlando, non usufruiscono di questo aiuto. Pertanto, non è arrivato alcun sostegno, né è stato annunciato.
Il Governo Centrale, inoltre, ha provveduto a rinviare le rate dei mutui dovuti alla Cassa Depositi e Prestiti, ma non quelle inerenti il D.L. n.35 dell’aprile 2013 che hanno scadenza semestrale. Di questi ultimi mutui, la rata con scadenza a fine maggio rappresenta generalmente la quota maggiore di ratei da pagare per i Comuni.
Mi chiedo: in questa situazione come può sopravvivere un Ente locale come il nostro? Come possiamo resistere senza un aiuto immediato da parte del Governo e senza avere al momento alcuna possibilità di introito? Come possiamo provvedere al pagamento quantomeno degli stipendi ai dipendenti, dei costi fissi giornalieri e della rata di mutuo prevista per fine maggio?
Mi chiedo anche cosa potrà accadere quando, com’è prevedibile, la maggior parte dei cittadini che ha dovuto chiudere la propria attività, ma anche gli operatori che hanno visto compromessa la stagione turistica, le imprese che hanno fermato i cantieri, tutti coloro che non avranno percepito gli affitti degli immobili, non riusciranno ad onorare nel mese di luglio il pagamento dell'IMU ai Comuni.

In questo momento di grave emergenza non si può certo parlare di capacità fiscale, eppure l’Ente che amministro è sicuro, al momento, di vedersi decurtata già alla fonte e sulla certa minor quota versata, l’intera somma di 1.400.000,00 euro.

Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente del Consiglio, sono d’accordo nel richiamare l'Europa ai propri doveri comunitari in un momento difficilissimo per tutta l’Unione, ma è di tutta evidenza che anche lo Stato italiano debba, da parte sua, comprendere che qui, immediatamente, o si va incontro alle necessità delle periferie e soprattutto degli Enti Locali, o i Comuni come il nostro soccomberanno prima di quanto si possa immaginare, con conseguenze gravissime, a cascata, sui propri territori.

Non appartengono al mio modo di vedere l’amministrazione della cosa pubblica i gesti plateali e clamorosi: ritengo che il dialogo sia la strada maestra per giungere ad una soluzione anche se, non vi nascondo, ho accarezzato l’idea di consegnare la fascia tricolore a S.E. il Prefetto di Messina. Non per un gesto di resa o di codardia, ma perché non vorrei essere ritenuto responsabile di una pandemia economica che, pure, farebbe danni equivalenti, se non superiori, a quella sanitaria.

Ho sempre onorato questa fascia simbolo di unità e appartenenza che ho indossato con orgoglio sin dal primo giorno di mandato amministrativo e che in questi momenti drammatici, la mia comunità vede come faro nella tempesta, zattera a cui aggrapparsi.

Non cedo alla tentazione di compiere gesti plateali che magari potrebbero darmi la notorietà mediatica: a me interessa di più risolvere il problema, portare soluzioni alla mia comunità, piuttosto che soffiare facilmente sul fuoco del malcontento.

Per questo, proprio nel nome di questa fascia e di questo tricolore, Signor Presidente della Repubblica e Signor Presidente del Consiglio, chiedo il Vostro autorevole intervento per un segnale concreto di vicinanza, non nei confronti solo del Comune che mi onoro di guidare, ma per l’intero territorio e per tutta la popolazione che attende risposte ad istanze legittime.

Al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale alle Autonomie Locali, al Presidente dell’Anci, chiedo di farsi portavoce e supportare in ogni modo questa richiesta al Governo centrale: davvero non c’è più tempo!

Dateci strumenti per agire, sostegni concreti per amministrare, dateci un motivo per non arrenderci.

 

Capo d’Orlando, 23/04/2020

 

                                                                                                          Il Sindaco

                                                                                                Dott. Francesco Ingrillì

 

 

 

 

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