A Capo d’Orlando, al tempo dell’emergenza coronavirus, apre un vero e proprio asilo nido “virtuale”.
L’Area Socio Assistenziale del Comune, coordinata dalla responsabile Cettina Ventimiglia,  ha infatti attivato il progetto “Distanti…ma uniti!” grazie al quale insegnanti, educatori e operatori del nido, mantengono una costante relazione diretta con i genitori e bambini delle proprie sezioni, proponendo forme di contatto e condivisione.


Sono stati creati gruppi Whatsapp che servono alle diverse sezioni per veicolare messaggi, video, lettere, canzoni, filastrocche e letture, ma anche suggerimenti per attività e giochi, in continuità con la progettazione educativa. Un modo per scambiare idee con le quali trascorrere il tempo, realizzando disegni, raccogliendo immagini, manipolando e costruendo oggetti con ciò che è disponibile in casa. Nella giornata-tipo dell’asilo virtuale, al mattino il personale di cucina propone la ricetta, inserita nel menù del nido, da realizzare per il pranzo e i suggerimenti per i genitori.
Durante la mattinata, inoltre, si suggerirà un lavoretto semplice che possa essere un piacevole passatempo e possa anche servire a mantenere la continuità educativa.
All’orario del riposino, gli educatori propongono la lettura ad alta voce delle favole per conciliare il sonno dei bambini. La supervisione del progetto è assicurata dalla coordinatrice del nido Mariella Merendino.
“Cerchiamo di mantenere alta la qualità dei servizi anche in un momento di difficile gestione - – commenta il Sindaco Franco Ingrillì. Grazie alla professionalità delle operatrici dell’asilo nido sopperiamo al comprensibile smarrimento dei bambini dell’asilo nido dovuto a questo lungo periodo di sospensione delle attività educative”.
Per la responsabile dell’Area Socio Assistenziale del Comune, Cettina Ventimiglia, l’obiettivo è quello di “sentirsi comunque vicini nella relazione educativa e affettiva, con tutti i bambini, le bambine e i genitori, trasmettere, con modalità differenti e inclusive, il senso della continuità dei giorni e mantenere vivo lo stimolo all’esplorazione, al gioco, alla conoscenza”.